Patrizia Mori | La consapevolezza dell'inutilità

Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno/in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara/
che l'inutilità. […] La lentezza dell'ora/è spietata, per chi non aspetta più nulla./Val la pena che il sole si levi dal mare/ e la lunga giornata cominci? Domani/tornerà l'alba tiepida con la diafana luce/e sarà come ieri e mai nulla accadrà./ L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire.
(Cesare Pavese, Lo steddazzu, 1935)

Una spiaggia deserta. Delle orme si dirigono verso l’immenso indistinto del mare. Il labile confine definito dalle onde lascia una traccia che si cancella incessantemente.

Da questa prima immagine si dipana una concatenazione che è racconto, in cui si susseguono metafore della condizione dell’uomo, della sua impossibilità di trovare un equilibrio tra la propria identità emotiva e quello che la società impone, corrompendo l’essenza individuale.

Patrizia Mori vuole così indagare quella terra di mezzo in cui soggettività, vitalità e felicità sono dimenticate, in cui il tempo interno si è sradicato e ciò che resta è la consapevolezza dell'inutilità.

Un viaggio nella liquida società della stanchezza, in cui mette in luce la caduta entropica dei corpi che non reggono. Lo smarrimento del proprio io porta ad un’assenza di emozioni, ad esperire uno stato sospeso, quel confine immateriale della mente che limita ogni movimento e ogni slancio, che consegna ad uno stato di apatia, in cui, al tempo stesso, pensieri ed emozioni non sono più controllabili.

Patrizia Mori realizza immagini eloquenti ingabbiate in composizioni misurate e pacate, che fanno eco al ritmo di un circuito che si ripete, di un circolo vizioso di malinconia da cui è difficile evadere. La sfida è quella di trasformare in qualcosa di tangibile un sentimento intangibile, con l’intento di ricordare all’individuo che l’umano è anche fragile, che l’uomo può essere solo, consapevole del muro della propria rassegnazione, impossibile da valicare.

Di quello stato in cui il silenzio è l’unica parola.

Alessandra Frosini